I link della settimana (#32)
(i) Media use and vaccine resistance (Jon Green et al., PNAS Nexus, 9 Maggio 2023). Questo articolo mostra come ci sia una correlazione - negli Stati Uniti - tra sentimenti anti-vax e consumo di media di orientamento conservatore (come Fox News) o social media come Facebook. Uno potrebbe dire: ecco, l’effetto negativo dei media! Purtroppo (o per fortuna) le cose non sono così semplici: le persone che hanno sentimenti anti-vax tendono anche a consumare certi media, ma cosa causa cosa? Secondo l’articolo, giustamente, una generale sfiducia nelle istituzioni potrebbe essere alla base di entrambi e, tuttavia, sapere quali media sono i preferiti dalle persone con sentimenti anti-vax potrebbe essere utile per pianificare campagne mirate.
(ii) Donetsk don’t tell – ‘hybrid war’ in Ukraine and the limits of social media influence operations (Lennart Maschmeyer et al., Journal of Information Technology & Politics, 14 Maggio 2023). Ancora su correlazione tra consumo dei media e credenze che non ci piacciono. L’articolo mostra come nel conflitto Ucraina-Russia (prima dell’invasione russa), chi guardava canali televisivi di parte tendeva ad essere esposto e a credere a più disinformazione rispetto a chi invece utilizzava soprattutto social media. Insomma, la vecchia televisione, al posto delle fantomatiche operazioni online della famigerata Internet Research Agency.
(iii) Time spent on social media among the least influential factors in adolescent mental health: preliminary results from a panel network analysis (Margarita Panayiotou et al., Nature Mental Health, 8 Maggio 2023). Il titolo dice tutto. Sempre per ricordare che l’idea che utilizzare i social media causi un peggioramento della salute mentale non è cosa scontata. (E bravi all’APA - American Psychological Association - che ha recentemente pubblicato un report molto cauto sul tema, che inizia con: “Using social media is not inherently beneficial or harmful to young people. Adolescents’ lives online both reflect and impact their offline lives.”).
(iv) Lost in the Net? Broadband Internet and Youth Mental Health (Dante Donati et al., SSRN, 12 Maggio 2023). Perché non si dica che io vi creo echo chambers, qui un articolo (con un case study italiano!) che invece mostrerebbe un legame causale tra utilizzo di internet e salute mentale. La presenza della “banda larga” in alcune aree (e non in altre) avrebbe generato un incremento di diagnosi di depressione, ansia, e altri disturbi nei minori di 40 anni (e non per chi ne ha di più) e anche di effettive ospedalizzazioni. (Da notare come il periodo in questione sia il 2001-2013, quindi con un uso minore di social media, il problema sarebbe proprio la connessione internet!)
(v) Ormai lo sapete. Qui un video (“La disinformazione online: reale diffusione e timori esagerati”) dove spiego agli studenti dei licei la sorprendente idea che online si possa trovare anche qualcosa di buono.