Echo chambers
Dopo una breve pausa, dovuta a conferenze/viaggi, ecco i nuovi cinque link per questa settimana, dedicati al mito delle echo chambers (non so proprio come tradurre - suggerimenti benvenuti).
Quante volte abbiamo sentito che internet, ed i social media in particolare, creano echo chambers, ossia situazioni in cui incontriamo solo opinioni uguali alle nostre e non siamo esposti ad opinioni contrarie - e che queste situazioni amplificano visioni univoche e faziose? Beh, in realtà questo pare un mito. E, a mio avviso, un mito abbastanza pericoloso. Pensare che le nostre divisioni e i nostri problemi sociali siano dovuti ai social media fa comodo, perchè permette di non affrontare i veri problemi, sociali ed economici.
(i) Quantifying partisan news diets in Web and TV audiences (Daniel Muise et al., Science Advances, 13 luglio 2022). Questo recente articolo, per esempio, mostra, con dati dagli USA, come le notizie nei canali televisivi siano ben più faziose di quelle a cui siamo esposti attraverso i social media (vista la storia recente Italiana, non dovrebbe sorprenderci troppo). Qui un twitter thread che riassume il contenuto dell’articolo.
(ii) The measurement of partisan sorting for 180 million voters (Jacob Brown e Ryan Enos, Nature Human Behaviour, 8 marzo 2021). Un altro esempio: mi e’ sempre sembrato strano che i social media fossero più ideologicamente segregati di altre situazioni della vita reale (i miei contatti di twitter hanno idee politiche molto più variegate delle mie conoscenze personali, che hanno più o meno tutti lo stesso, prevedibile, orientamento…). Questo articolo dimostra come la vera segregazione ideologica (questa sì, più preoccupante) ancora negli Stati Uniti avvenga a livello residenziale.
(iii) Cross-Country Trends in Affective Polarization (Levi Boxell et al., The Review of Economics and Statistics, 25 gennaio 2022). Un altro “fatto” che sentiamo spesso ripetere e’ che la polarizzazione ideologica sia aumenta negli ultimi anni. A parte che se anche fosse vero non proverebbe automaticamente che siano i social media a causare questo aumento, ma sembra che non sia vero o, meglio, sia vero solo in alcune nazioni - ancora gli Stati Uniti. Ora, data la situazione sociale degli Stati Uniti, pensare che siano i social media a causare l’aumento della polarizzazione sembra davvero bizzarro (anche perché non accade in altre nazioni dove i social media sono usati allo stesso modo…)
(iv) We are Not Divided (website). Un progetto che raccoglie storie di collaborazioni, tentativi (di successo) di superare le nostre divisioni, contro il negative bias di molta stampa.
(v) Non c’entra nulla - e ci interessa poco - ma pare che alla fine Elon Musk abbia cambiato idea sul comprare twitter, che gli sta facendo causa.