I link della settimana (#56)
Continua il mio struggle con “Cinque link a settimana”. Ci provo per l’ultima (?) volta, con due decisioni: (i) post con uscite regolari il sabato mattina e (ii) testo più scarno - insomma io procuro i link e poi potete leggerveli!
Ora dei link misti su cose che sono passate nelle settimane scorse, così recuperiamo, e qualcuno più recente. Iniziamo.
(i) Nel dicembre 2023 c’era stato un sondaggio con risultati “virali”, secondo cui il 20% degli americani sotto i 30 anni negavano l’Olocausto. Questo pezzo mostra come fosse probabile che quei risultati fossero dovuti a rispondenti che davano risposte a caso o per finire in fretta, comuni in sondaggi in cui i partecipanti vengono reclutati online e ricevono un compenso. La percentuale che il pezzo stima corretta sarebbe il 3%.
(ii) Una serie - in sei parti! - in cui il filosofo Dan Williams critica “miti” influenti sulla disinformazione online. Questa è la prima.
(iii) Mi sono chiesto negli ultimi anni quali sarebbero stati i film o i libri significativi sulla pandemia di coronavirus (insomma, gli equivalenti de Il Cacciatore e simili per la guerra del Vietnam). Ma forse la risposta è: nessuno. Come mai?
(iv) La nostra vecchia idea che i rischi della disinformazione online sarebbero sopravvalutati e che faremmo bene a sforzarci per coltivare percezioni più accurate e ottimistiche riguardo alle notizie per ristabilire la fiducia nei media.
(v) Il 38% delle pagine web che c’erano nel 2013 non ci sono più. Ma forse è giusto che sia così?