I link della settimana (#27)
(i) On the ‘overwhelming evidence’ for social media destroying kids’ brains (Tom Metherell, UCL Mental Health Science Blog, 13 marzo 2023). Ancora sulla relazione tra salute mentale degli adolescenti e utilizzo dei social media (su cui continuo ad essere scettico, come dovreste ormai sapere). Una risposta all’articolo di Jonathan Haidt, che mostra che, sebbene sia ovviamente possibile che l’utilizzo dei social media possa avere conseguenze negative sulla salute mentale, l’affermazione che esista un consenso su questa questione (come vorrebbe Haidt) è semplicemente falsa.
(ii) What is the Instagram Feed? (Meta AI Tools). Abbiamo parlato di come le compagnie di social media siano (relativamente) aperte riguardo alla condivisione dei dati sull’attività degli utenti, ma, purtroppo, decisamente chiuse riguardo agli algoritmi che utilizzano per proporre contenuti. Ho avuto l’occasione di parlarne recentemente con persone che lavorano a Meta (Facebook, Instagram, etc.) che mi hanno detto che, no, per ora non ci sono progetti di rendere questi algoritmi pubblici da parte loro (😡), ma che hanno questa pagina interattiva in cui gli utenti possono sperimentare come funziona il feed di Instagram. Non è malissimo, ma siamo molto lontani dal capire quello che succede davvero.
(iii) GTP-4 (Open AI, 14 marzo 2023). Questa settimana è stata aperta al pubblico l’ultima versione della “chat” di OpenAI, la serie di LLMs (large language models, non so come dire in italiano) che, a partire dall’uscita, quest’inverno, della versione GTP-3, hanno messo ancora una volta al centro dell’attenzione l’intelligenza artificiale. Cinque link si è perso GTP-3, ma ora ci siamo! Per ora, al link di sopra c’è la presentazione ufficiale. Se la volete provare, io uso questo (l’utilizzo di GTP-4 è limitato ad una query al giorno, GTP-3 sembra completamente free).
(iv) OK, it’s time to freak out about AI (Robert Wright, Nonzero, 16 marzo 2023). Ovviamente ci sono già migliaia di articoli su GTP-4, che vanno dalle cose straordinarie che può fare, quelle che non può fare, come rivoluzionerà il mondo del lavoro, come non cambierà nulla, Chomsky ha torto, Chomsky ha ragione, come l’intelligenza artificiale distruggerà l’umanità, e via dicendo. Aspetterei che le acque si calmino un po’ per selezionare quelle che sono le riflessioni più interessanti (se mai succederà, che pare ogni settimana esca una nuova versione di qualcosa rivoluzionario rispetto a prima…). Qui un link un po’ atipico, leggermente dalla parte dei preoccupati ma con un taglio diverso dal solito: l’idea è che potrebbe avere senso preoccuparsi proprio perché l’intelligenza artificiale viene addestrata con comportamenti e credenze umane, e potrebbe copiare da noi il desiderio di potere.
(v) What the misinformation scare reveals about faith in democracy (Jason Willick, The Washington Post, 12 Marzo 2023). La settimanale autopromozione. Il Washington Post discute una ricerca che abbiamo pubblicato il mese scorso. Io non lo sto dicendo, ma se seguite il link di sopra usando navigazione privata, o “incognito”, o non so come si chiama nel vostro browser, potete leggere l’articolo senza abbonarvi.